Alcune note all’articolo “SEVESO RIVER PARK: opportunità o problema tra acque bianche e nere?”

Riceviamo e pubblichiamo alcune note che approfondiscono l’articolo precedente sull’impianto di fitodepurazione che si vuole realizzare nel quartiere di Calderara.

L’articolo “SEVESO RIVER PARK: opportunità o problema tra acque bianche e nere?”, riportato di seguito nel blog di Sinistra Alternativa, dal mio punto di vista è chiaro e condivisibile:

http://sinistralternativapd.altervista.org/seveso-river-park-opportunita-o-problema-tra-acque-bianche-e-nere/

Ci sono alcuni aspetti che potrebbero essere integrati:

– l’alimentazione della vasca tramite gli scolmatori a sfioro va evitata anche per quanto

previsto dal  “Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità ISS COVID19 n.10/2020 – Indicazioni    ad interim su acqua e servizi igienici in relazione alla diffusione del virus SARS-CoV-2”.

  In questo rapporto viene indicato : “Le acque di prima pioggia generate da eventi meteorici intensi   in arrivo dalla rete fognaria vengono canalizzate tramite un pozzetto scolmatore o di bypass,   direttamente verso il corpo idrico recettore, trasportando virus potenzialmente infettivi. “

– In merito al mantenimento dei livelli con acqua di falda: andrebbe evitata, nei “Piani di adattament  climatico” per affrontare la criticità della carenza idrica si punta a ridurre i prelievi da falda… Nel caso   di Calderara, a mio avviso, andrebbe valutata con il Consorzio Villoresi la possibilità di utilizzare il   reticolo idrico presente sia per il mantenimento dei livelli della vasca, sia per convogliare    le acque meteoriche in caso di forti precipitazioni sulle aree più impermeabilizzate (vedi Carrefour,   nuova tramvia, etc).

– in merito all’alternativa alle vasche di laminazione: a mio avviso va sottolineato l’aspetto che queste   vasche volano sono l’alternativa e non il complemento alle vasche di laminazione che non risolvono   il problema idraulico e non migliorano la qualità delle acque del Seveso; e in questo caso, per poter   realizzare il maggior numero di vasche volano nel bacino del Seveso, in particolare nel Nord Milano,   si potrebbero utilizzare i 140 milioni di Euro già finanziati per le vasche di laminazione… Infine, il   confronto dei costi tra queste alternative dovrebbe portare CAP Holding a rivedere il “costo industriale”    delle vasche volano: a oggi non è comprensibile la differenza tra il “costo al metrocubo” della vasca   di laminazione di Senago ( previsti 48 Milioni di Euro per 810.000 m3=59Euro/m3) e il preventivo per    la vasca volano di Calderara (6,5 Milioni di Euro per 16.500 m3= 394 Euro/m3)