Vasca di laminazione di Paderno Varedo sul Seveso: un buco inutile chiamato parco!

Tassonomia verde: una “vasca di laminazione” NON è un “nuovo parco urbano”.

Si è concluso il 22 giugno 2022 il “percorso di progettazione partecipata delle opere di inserimento paesaggistico/ambientale dell’intervento: area di laminazione sul torrente Seveso nei comuni di Varedo – Limbiate e Paderno Dugnano”; cioè si completa la scenografia della vasca di laminazione con la condivisione finale di alcuni cittadini. Questa fase di complemento dell’ipotesi progettuale dovrebbe essere propedeutica al “Dibattito pubblico” sulle opere pubbliche previsto dal D.lgs. n. 50/2016 al fine di far partecipare la comunità locale al processo decisionale. Ci aspettiamo quindi che le istituzioni preposte inizino il prima possibile questo percorso nel rispetto del “Codice dei contratti pubblici” all’art. 22 – comma 2.

A nostro avviso gli aspetti dirimenti da valutare nel corso del processo di “Dibattito pubblico” sono:

  • Quanto indicato: “nella deliberazione di Consiglio Comunale n. 67 del 27/11/2014 che impegnava il Sindaco e la Giunta a chiedere in ogni tavolo istituzionale che qualsiasi proposta o progetto di intervento a garanzia della sicurezza idraulica del Seveso che si intenda intraprendere non possa prescindere nel considerare come prioritario, non procrastinabile e come condizione “sine qua non” il disinquinamento delle acque e la sistemazione del corso d’acqua e delle aree golenali”.

 l’utilità idraulica dell’intervento in relazione ai cambiamenti climatici in corso che suggeriscono una rivalutazione del carico idraulico complessivo nell’arco dei prossimi anni, e tenga in considerazione gli eventi meteorologici degli ultimi anni “con la chiusura totale della paratia del CSNO e l’azzeramento delle portate del torrente a Palazzolo ogni qual volta viene emessa dalla Protezione Civile un’allerta per rischio “idraulico” o per “Temporali forti”, di grado Giallo o superiore, nell’area omogenea identificata come IM-09 nodo idraulico milanese”.

  • i costi e le responsabilità di manutenzione e gestione delle vasche che graveranno sui bilanci pubblici negli anni futuri; anche alla luce dei problemi di sicurezza collegati alla sedimentazione delle acque inquinate e considerando le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità in merito: “agli eventi pericolosi critici correlati alla possibile diffusione dell’infezione COVID-19 attraverso lesposizione a matrici idriche (acque reflue, acque superficiali usate per la balneazione o per fini irrigui, approvvigionamenti idrici autonomi) vanno individuati nelle circostanze di mancanza o inefficienza dei servizi di depurazione che potrebbero comportare la diffusione di SARS-CoV-2 nel Le autorità di sorveglianza dovranno quindi incentrare ogni attenzione sulla possibile esistenza di emissioni e scarichi illeciti di reflui da abitazioni e nuclei urbani.”