QUANDO LE SOLUZIONI SONO PEGGIO DEL PROBLEMA: A CHI TOCCA L’ACQUA INQUINATA DEL SEVESO?

Le vasche di laminazione non risolveranno il problema delle esondazioni del torrente Seveso nei quartieri di Milano nord, ma aggraveranno l’inquinamento dell’hinterland, un’area tra le più inquinate d’Europa.

Per affrontare la situazione di allagamento delle zone di Niguarda, Isola ecc. il Comune di Milano e la regione Lombardia da anni non hanno di meglio che proporre le vasche di laminazione (sostanzialmente dei “buchi” dove scaricare l’acqua inquinata del Seveso in periodi di piena e grosse precipitazioni), a  Lentate, Senago, Paderno/Varedo, (area ex Snia ancora da bonificare) e Bresso (Parco Nord).

Chi giustamente protesta per il fatto di non volere l’acqua sporca sotto casa, e di preoccuparsi per la propria salute, viene accusato di egoismo. Per Paderno/Varedo parliamo di una quantità di acqua inquinata e stagnante nelle vasche di 2.200.000 metri cubi, a Lentate 828.000 metri cubi, a Senago 810.000 metri cubi e a Bresso 250.000.

Esistono altre soluzioni praticabili per evitare questo scempio!

-il disinquinamento del Seveso, con un piano regionale serio e attuabile, che impedisca gli  scarichi abusivi (1420  quelli già censiti).

-opere nei comuni dell’asse del Seveso, per arrivare a gestire separatamente le acque bianche, le acque nere e le acque meteoriche, anche attraverso la ripermeabilizzazione del suolo (che invece si continua a cementificare);

-Si devono costruire vasche volano di acqua pulita e opere di infiltrazione di acque piovane.

Queste sono alternative j alle vasche di laminazione, vere e proprie fogne a cielo aperto, altro che laghetti con le paperelle!

I cittadini dell’Hinterland nord non sono la serie B della Città Metropolitana e quindi sacrificabili, specialmente in periodi elettorali.

Chiediamo ai sindaci delle zone interessate, in quanto responsabili della salute dei cittadini,  di opporsi in ogni modo alla costruzione delle vasche.

Noi, come comitato CRES nato con l’obiettivo di bonificare e realizzare un parco pubblico nell’area ex Snia, non possiamo che essere contrari a questo progetto.

Sosteniamo la proposta di un vero parco pubblico, non solo come forma di risarcimento dei danni alla salute provocati dal produttivismo industriale orientato al massimo profitto, ma come speranza di futuro da lasciare ai nostri figli ed alle future generazioni. Questa idea si concretizzerà solo con la partecipazione attiva dei cittadini del Nord Milano.

CRES (COMITATO RECUPERO EX SNIA)