Prove pratiche di antifascismo. Verso il 25 marzo

Prove pratiche di antifascismo: ce ne vogliono ogni giorno, per contrastare prove pratiche di fascismo che dilagano.

In Toscana l’intimidazione alle dirigenti scolastiche sta diventando una prassi: qualche giorno fa, davanti a una scuola dell’infanzia di Viareggio, quattro adulti militanti di Forza Nuova hanno appeso striscioni e tentato di distribuire volantini con il volto della direttrice scolastica dell’IC, “colpevole” di aver “annullato la festa del papà”.

Non ci interessa ricostruire qui la vicenda nei dettagli – le notizie sono facilmente recuperabili in rete –, ma è necessario denunciare questo inquietante riflesso: intimidazione, minaccia.

A Milano è il Blocco studentesco a esporre uno striscione “Fuori l’Anpi dalle scuole” davanti alla Casa della Memoria di Milano, sede anche dell’Aned (Associazione nazionale ex deportati) oltre che dell’Anpi.

Poco più di spigolature tra le notizie di cronaca, quelle che più di altre girano intorno alla scuola, quelle che più di altre sono salite alla ribalta. Hanno per protagonisti quattro gatti (e ci scuseranno i gatti se li tiriamo in ballo), un’infima (e infame) minoranza: è persino seccante dare loro ulteriore visibilità. Se non fosse che sono chiaramente nel solco di quanto accaduto a partire dal 18 febbraio. Se non fosse che si inseriscono nel contesto che sappiamo, di cui abbiamo prove quotidiane e che quotidianamente dobbiamo contrastare.

Il contesto è quello del governo di Dio patria e famiglia. Il contesto è quello del governo di libro e moschetto, quello che, per esempio, denuncia l’Osservatorio contro la militarizzazione nella scuola, che non ci stancheremo mai di promuovere e rilanciare. Il contesto è quello di un ministero della Difesa che lancia (la notizia è del 6 marzo scorso) un “Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della cultura della Difesa”: docenti, “esperti”, giornalisti (l’elenco dei nomi si trova facilmente) “arruolati” per comunicare l’importanza della “Difesa Nazionale” e soprattutto delle relative spese. Secondo quanto riportato dalla stampa (noi riprendiamo da repubblica.it, ma si trova ovunque), il ministro Crosetto sostiene “che gli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore risultano fecondi non solo per la Difesa sotto il duplice profilo dell’operatività dello strumento militare e dello sviluppo industriale, ma anche per il sistema Paese in termini di incremento dei livelli occupazionali, di sviluppo complessivo del sistema industriale, di leadership tecnologica, di incremento della crescita e dunque delle entrate”. Le fabbriche di armi, meglio ancora se militarizzate, produrranno occupazione. La guerra, si sa, produce ricchezza. Nella sua neolingua 4.0 (ma quanto vecchia, quanto vecchia!), il ministro invita a prepararci a celebrare l’incremento delle spese militari intanto, magari di nuovo a scapito di quelle per l’istruzione, come del resto è già capitato sotto governi di diverse sfumature di grigio-nero.

Allora anche il lavoro è una prova pratica di antifascismo. Ce lo dice la Costituzione della Repubblica democratica fondata sul lavoro: purché si legga come si deve l’articolo 1, ovvero che il nostro patto sociale si fonda sul rispetto dei diritti di chi lavora e sulla sovranità popolare. È questo che ci ricorda, ancora una volta, il collettivo ex-Gkn e tutta la rete che si è formata per sostenere la lotta, dal luglio 2021, con la manifestazione nazionale che si terrà a Firenze sabato 25 marzo. La rivendicazione dei diritti e del rispetto dei diritti, l’immaginazione di un futuro umano, che donne e uomini possono decidere (lo abbiamo detto a Firenze, in piazza Santa Croce, il 4 marzo scorso: “C’è una forma di fascismo ogni qualvolta siamo di fronte a un progetto […] che mette in riga cittadini e cittadine, confisca loro il diritto e la possibilità di intervenire sulle cose che riguardano le loro vite, il loro futuro, di controllare i propri rappresentanti”).

“Tentiamo il futuro” è uno degli slogan con cui il collettivo chiama a manifestare. Siamo in sintonia: immaginare il futuro è quello che accomuna il nostro progetto di scuola pubblica laica solidale al progetto di reindustrializzare la ex-Gkn come fabbrica socialmente integrata e sostenibile.

In primavera, si sa, i re partono alla guerra. Ma in primavera si sollevano anche i popoli: un pensiero va alle compagne e ai compagni che, ieri e in questi giorni, salivano sulle barricate delle insurrezioni del 1848, in mezza Europa, e su quelle delle Comuni in Francia nel 1871.

Il 25 marzo convergeranno a Firenze decine e decine di migliaia di persone a spingere solidali per sollevare il mondo, e noi di Priorità alla Scuola saremo tra loro.

Priorità alla Scuola