Lettera aperta sul taglio di 3mila posti nella fascia 0/6 anni a Milano.

Non si vedono all’orizzonte le linee guida annunciate dalla Ministra Azzolina e dalla vice Ministra Ascani per la fascia 0/6 anni, anche le linee guida emanate da Regione Lombardia per la fascia 0/6 tardano ad arrivare. Il Sindaco Sala ha dichiarato alla stampa quali sono le priorità per la Milano del futuro: casa, lavoro e ambiente, scordandosi dei genitori e delle donne che per poter lavorare hanno bisogno dei servizi 0/6 anni.

Nel frattempo, il Comune di Milano annuncia un taglio di 3mila posti nei Nidi e nelle Scuole d’Infanzia Comunali.

La prima comunicazione in proposito era arrivata il 10 luglio, dopo cinque mesi di completo disinteresse, tanto del Governo quanto del Settore Educazione del Comune di Milano, sul futuro ritorno in classe di 30mila bambini/e dagli 0 ai 6 anni. Cinque lunghi mesi in cui i genitori (soprattutto le madri) si sono fatti carico di tutto il lavoro di cura, sono diventati insegnanti di figli e figlie e hanno portato avanti il proprio lavoro sperando di non perderlo da un giorno all’altro. Così l’annuncio di 3mila posti vacanti lanciato dal sindaco come un ultimatum alla Regione, è ricaduto oggi sulle spalle di altrettante famiglie.

Ancora ieri (20 luglio 2020), migliaia di genitori sono rimasti in attesa fino a tarda notte di una mail da parte del Comune di Milano che confermasse l’inserimento del/lla minore nei Nidi e Servizi d’Infanzia Comunali; altre migliaia stanno aspettando il 10 agosto per essere “ripescati”; infine, ci sono tutti/e quelli/e non assegnatari ad aprile (circa 4000 bambini/e), che resteranno in attesa per chissà quanto tempo ancora. Ci chiediamo con quali criteri siano stati confermati alcuni posti in una graduatoria pubblica e altri, precedentemente assegnati, siano stati addirittura revocati.

L’esclusione di bambini e bambine dai servizi comunali 0/6 non è un problema nuovo: ogni anno, a Milano, un numero di circa 2000/3000 minori (a seconda dell’annata) non accede al servizio. Questo problema costringe i genitori a ricorrere ad altre formule che spesso risultano sconvenienti e dunque estremamente discriminatorie sulle migliaia di donne che devono decidere di abbandonare il lavoro (https://www.ispettorato.gov.it/it-it/studiestatistiche/Pagine/Relazione-annuale-sulle-convalide.aspx). In questo contesto già devastante di per sé, pensare anche solo per un momento di raddoppiare i numeri dell’esclusione dal servizio pubblico – senza calcolare le profonde conseguenze materiali e simboliche che investiranno migliaia di genitori e giocando al ping pong delle mail Pec – è un comportamento che riteniamo irresponsabile e che genera molta rabbia all’interno di tantissime famiglie già provate da questi mesi di emergenza.

Premesso ciò, chiediamo con forza:

– linee guida 0/6 chiare e unificate;

– maggiori assunzioni di personale;

– servizio di pre/post scuola garantito;

– invariabilità delle graduatorie già pubblicate;

– scorrimento delle graduatorie anche per i non assegnatari di aprile;

– comunicazione chiara e continuativa con le famiglie;

– inserimenti anticipati e non posticipati (ottobre);

Per fare questo, il Comune di Milano si deve fare carico, in un contesto di profonda crisi economica e sociale, dell’universalità del servizio 0/6, garantendo subito altri 100 milioni sul settore Educazione 0/6. Inoltre, lo stesso Comune di Milano, proprio a partire dalle evidenze che la crisi ha portato a galla, si deve impegnare a migliorare e ampliare i servizi 0/6 da qui in avanti, garantendo più fondi strutturali per potenziare un servizio di welfare essenziale e inderogabile.

@Priorità alla Scuola non accetterà alcuna riduzione del servizio 0/6, bensì chiede un suo potenziamento oltreché necessario in questa fase: a settembre tutti/e dentro e nessuno/a escluso/a.

Qualora le istituzioni comunali e regionali non trovassero soluzioni veloci, concrete e soddisfacenti per tutte e tutti, ci vedremo costretti/e a fare la cosiddetta “home schooling” davanti a Palazzo Marino, dal primo di settembre.

Priorità alla Scuola Milano

Beppe Sala Comune di Milano – Educazione e istruzione Laura Galimberti