La Meglio Gioventù contro l’Alternanza Scuola-Lavoro. Ora sciopero generale

Una vera  e propria marea umana di studenti si è riversata, in 40 città italiane. La morte di Lorenzo Parelli, 18 anni, avvenuta il 21 gennaio e quella di Giuseppe Lenoci di 16, del 14 febbraio hanno dato un ‘ulteriore spinta ad al movimento studentesco che ha espresso la propria rabbia anche e soprattutto per quell’abominio chiamato Alternanza Scuola-Lavoro.

Rabbiosa la protesta a Torino dove nelle scorse settimane la polizia aveva represso con violenza la manifestazione degli studenti. La locale sede di Confindustria è stata oggetto di un lancio di uova, così come a Milano dove sono stati bruciati i simboli di Assolombarda.

Eclatante la protesta a Napoli. Un gruppo di studenti davanti alla sede del Partito democratico, che nel 2015 varò questo abominio, si è cosparso il corpo e le mani di vernice: “Questo è il vostro sangue, non si può morire così” ricordando la tragica fine di Lorenzo e Giuseppe.

A Firenze un segnale importante, con gli studenti sono scesi in piazza anche gli operai della GKN di Campi Bisenzio che da mesi conducono una battaglia contro la delocalizzazione della loro azienda, oltre ad essere un simbolo per il risveglio per una nuova mobilitazione sociale.

Da queste piazze è stato dato un segnale. C’è adesso una necessità di coglierlo organizzando una grande mobilitazione, uno sciopero generale che coinvolga lavoratori, disoccupati, studenti, sindacati di base e quelli confederali. Non i loro vertici, ma intercettando la loro base, che come gli altri soffre licenziamenti, rincari, precarietà e la crisi provocata da una scellerata gestione della pandemia da Covid-19.

Il 26 marzo è una data importante. Gli operai della Gkn hanno lanciato un appello per una grande manifestazione le parole d’ordine sono poche e chiarissime: Convergere per Insorgere.

Perché ogni mobilitazione, ferma alla propria vertenza, non porterà a nulla.

Il 26 marzo per mettere un primo mattone per ricostruire una mobilitazione sociale ampia per costruire uno sciopero generale. Non una semplice giornata di lotta, deve essere solo l’inizio.

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