Non vogliamo “L’amico in comune”, ma un comune amico….della partecipazione dei cittadini

A pochi mesi di distanza dalle prossime elezioni comunali che riguarderanno circa 4000 comuni, tra i quali anche grandi città ritorna uno degli slogan preferiti dai vari candidati, e cioè quello che evoca più trasparenza e partecipazione sui conti del comune.

E’ uno di quei classici argomenti utilizzati dalla politica in fase elettorale, una di quelle promesse presenti spesso nei programmi. Però, finita la competizione, al massimo se ne ritrova qualche vago accenno nelle linee programmatiche e di mandato che il Sindaco presenta in Consiglio Comunale a inizio legislatura. Da questo momento in poi, molto o quasi tutto, si perde nei documenti incomprensibili e illeggibili della programmazione economico-finanziaria dei comuni e lo slogan della trasparenza e partecipazione viene sostituito da quello trasversalmente preferito dalla politica quando il potere è ormai conquistato: “non ci sono risorse, dobbiamo rispettare il patto di stabilità”

Riteniamo che il “pareggio di bilancio nei comuni non possa essere un tabù sacro ed inviolabile”, bensì debba venire in secondo piano rispetto ai bisogni dei cittadini. Siamo inoltre consapevoli che questo possa essere raggiunto solo con una cittadinanza attiva, disponibile a mobilitarsi su obiettivi chiari e raggiungibili.
Di solito nessuna azione concreta e innovativa viene proposta e avviata e i documenti di bilancio del Comune continuano a preservare quell’inaccessibilità a dati e informazioni che scoraggia qualsiasi tentativo di comprensione e partecipazione dei cittadini/e ai processi decisionali dell’Ente e a una migliore distribuzione delle risorse pubbliche locali.

A tal proposito, è importante ricordare che, a prescindere dai programmi politici, le normative più recenti già impongono la massima trasparenza e partecipazione sulle scelte e l’operato delle amministrazioni pubbliche: dal testo unico degli enti locali (artt. 8, 10, 162, 174), alla nuova contabilità armonizzata (principi contabili e art. 11 e 76 del D.Lgs. n. 118/2011), fino alle norme in materia di anticorruzione e trasparenza introdotte dalla Legge n. 190/2012 e dal successivo D.Lgs. n. 33/2013.
E’anche utile sottolineare che sono ormai diverse e diffuse le esperienze di trasparenza e partecipazione sui bilanci e i beni comuni già sperimentate, in altri paesi, che hanno compreso l’importanza e i benefici di una cittadinanza diffusa che sia attiva, responsabile e soprattutto che elabori proposte nell’interesse di tutta la comunità.

Ecco allora che risulta davvero incomprensibile la tenace resistenza delle amministrazioni padernesi succedutisi ad aprirsi a un dialogo permanente di ascolto e coinvolgimento della propria comunità: incapacità politica, disinteresse o, forse, consapevole volontà di escludere perché una volta conquistato il potere la partecipazione ne può impedire od ostacolare l’esercizio a favore di pochi?

Nella convinzione che la costruzione di un nuovo modello di società e un nuovo rapporto tra cittadine/i e politica non possa prescindere dall’attivazione di percorsi innovativi di democrazia, trasparenza e partecipazione delle comunità, in quanto portatrici di capacità, idee, competenze e valori, come Sinistra Alternativa di Paderno Dugnano riportiamo dal nostro programma i seguenti obiettivi:

VOGLIAMO LA PARTECIPAZIONE

  • Avviare l’elaborazione del bilancio partecipativo e del bilancio di genere a partire dai servizi socio educativi e dalle attività a tutela dell’ambiente e della salute;
  • Prevedere forme di consultazione vincolante della popolazione per le tematiche oggetto di più ampio dibattito nella vita cittadina;
  • Riattivare Comitati popolari di quartiere con parere vincolante per le decisioni strategiche della vita amministrativa;
  • Attivare una Consulta Immigrazione per una migliore integrazione.