In ricordo della strage di Bologna, 2 agosto 1980

Il 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna 23 chili di esplosivo fecero 85 morti e oltre 200 feriti. Il più grave attentato terroristico italiano.

2 agosto 1980: la strage di Bologna

Oggi Bologna ricorda quel drammatico giorno, a cominciare dal triplice fischio del treno e un minuto di silenzio (come avviene da 43 anni, alle 10,25).

Il 2 agosto 1980, alle 10.25, nella sala d’aspetto della seconda classe della stazione di Bologna Centrale, esplode un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, uccidendo 85 persone e ferendone oltre 200. È uno degli atti terroristici più gravi del secondo dopoguerra.

L’esplosione, che si sente nel raggio di molti chilometri, causa il crollo di un’ala intera della stazione, investendo in pieno il treno Ancona-Chiasso in sosta al primo binario e il parcheggio dei taxi antistante. Si giunge a una sentenza definitiva di Cassazione solo il 23 novembre 1995 ma dopo 40 anni i processi sono ancora in corso per arrivare all’ultimo “pezzo di verità”.

Lo scorso aprile la Corte d’assise ha emesso l’ennesima, ultima sentenza che ricompone il mosaico, cioè registi ed esecutori.

Ci sono i “mandanti, organizzatori e finanziatori”: da Licio Gelli, l’ex maestro venerabile della P2, al suo braccio destro Umberto Ortolani, passando per l’ex potente prefetto a capo dell’ufficio Affari riservati del ministero dell’Interno, Federico Umberto D’Amato, fino al direttore del Borghese, Mario Tedeschi.

C’è poi il “quinto uomo della strage”, Paolo Bellini di Avanguardia Nazionale, che avrebbe agito “in concorso” con gli ex Nar già condannati per la carneficina: Francesca Mambro, Giusva Fioravanti (ergastolo), Luigi Ciavardini (30 anni, tutti e tre definitivi) e Gilberto Cavallini (ergastolo, primo grado).

Il 9 giugno 2000 la Corte d’Assise di Bologna emette nuove condanne per depistaggio. I mandanti della strage non sono mai stati identificati. È in corso il processo contro l’ex terrorista dei NAR Gilberto Cavallini, condannato in primo grado a gennaio 2020 per concorso nella strage di Bologna. Nuovi scenari potrebbero aprirsi.

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