IL SILENZIO E L’INDIFFERENZA. IL LAGER DI MILANO APRE LE PORTE.

Oggi a Milano in Via Corelli, già luogo dell’ex CIE (Centro di Identificazione ed Espulsione) chiuso nel 2012 dopo le proteste dei detenuti e il lavoro di controinformazione svolto da numerose associazioni, ha aperto ufficialmente le porte un CPR (Centro di Permanenza per i Rimpatri).

I CPR sono stati istituiti dalla legge Minniti-Orlando nel 2018 e sono in fase di estensone sul territorito nazionale dopo l’approvazione dei Decreti Sicurezza dell’ex Ministro Salvini.

In realtà i CPR sono luoghi di privazione della libertà e di sofferenza per i migranti che, senza o privati di un permesso, avranno la sfortuna di soggiornarvi senza avere commesso alcun reato.

Nei CPR l’assistenza medica e legale è ridotta ai minimi termini; non è possibile accedere ai centri per effettuare controlli e verificare le condizioni delle persone recluse; la detenzione amministrativa è prevista fino a 180 giorni.

E’ necessario mobilitarsi per sensibilizzare la società civile e per chiedere all’attuale Governo ed al Parlamento di abrogare le leggi che hanno istituito i CPR.

E il Comune di Milano cosa dice?

Gli uomini vivono separati gli uni dagli altri, separati da ciò che essi sono negli altri, separati da loro stessi. “R. Vaneigem”

Di seguito il comunicato della rete NO CPR:

Noi DENUNCIAMO.

A Milano a ottobre aprirà il Centro di permanenza per i Rimpatri. La città che si vanta di essere un modello di accoglienza avrà il suo carcere per innocenti nella prima metà di ottobre.

Seguendo le tracce, i movimenti in corso, i bandi che la Prefettura ha pubblicato siamo certi dell’apertura e abbiamo deciso di non tacere.

Noi denunciamo che in un periodo che vede le vite di tutte e tutti sconvolte dalla pandemia da Covid 19 il progetto di aprire il lager di via Corelli è andato avanti. Presto giungerà a compimento, come già ci era stato annunciato nell’incontro che abbiamo avuto con la Prefettura a giugno.

Sarà una struttura che potrà detenere 150 persone private dei più elementari diritti umani senza aver commesso alcun reato.

Denunciamo la scelta politica compiuta da questo Governo e dalla ministra Luciana Lamorgese: nessuna discontinuità con le politiche razziste e repressive del suo predecessore Matteo Salvini.

Denunciamo il silenzio di tutte quelle figure politiche e sociali che non stanno spendendo una parola per fermare questo scempio giuridico e umano.

Chiediamo anche a tutte le realtà e alle persone che si sono indignate e mobilitate per la terribile situazione nel campo profughi di Moria di essere insieme a noi nell’impedire l’apertura di un CPR a Milano.

Per noi non esistono confini, Moria e il CPR di Milano sono originate dalle stesse scelte politiche razziste italiane ed europee.

Tacere di fronte a quanto sta accadendo ci renderebbe complici.
Essere indifferenti, criminali.

Presidio 2 ottobre ore 18.30, Prefettura di Milano