Esiste una sola razza, quella umana

Quando arrivò negli Stati Uniti, anche al grande scienziato Albert Einstein gli impiegati dell’ufficio immigrazione chiesero di indicare su un modulo a quale razza appartenesse. E Einstein spiazzò tutti scrivendo: «umana». Allora sembrò una provocazione: era il 1933 e lo scienziato, fuggiva dalla sua Germania proprio perché erano iniziate le persecuzioni contro gli ebrei come lui.

Eppure aveva perfettamente ragione: gli uomini non hanno razze. O, meglio, la razza umana è una sola, con infinite variazioni al suo interno. Anche quando esprimiamo nobili e sacrosanti propositi, come nelle solenni dichiarazioni «Rifiuto ogni discriminazione per religione, genere, razza…», in realtà stiamo commettendo un errore.

Tra gli individui e i popoli ci sono differenze, anche fisiche: ma non sono razze. Le scienze che studiano l’uomo, come l’antropologia o la biologia, hanno a lungo cercato di individuare in modo chiaro i confini che separerebbero una razza dall’ altra, ma alla fine hanno dovuto rinunciare: questi confini non esistono.

Certo, ci sono aree del mondo dove di solito le persone hanno la pelle più scura, altre dove i capelli sono spesso biondi, altre ancora dove domina il taglio degli occhi detto “a mandorla”. Ma non sono insiemi ben definiti, che possano cioè indicare una razza. Tra un gruppo e l’altro non c’è un confine ma una vasta area di passaggio, con caratteri misti. Ed è proprio questo a rendere sbagliata l’idea di razza, che per essere applicabile dovrebbe essere ben riconoscibile.

Ma c’è anche un’altra osservazione che mostra come parlare di razze abbia poco senso. Siamo abituati a sentir parlare di “bianchi”, “neri” e “gialli”: tre gruppi (“razze”) contraddistinti da un diverso colore della pelle. Ma perché proprio il colore della pelle? Si sarebbe potuto scegliere quello degli occhi, o magari l’altezza, o il gruppo sanguigno… Potrebbe diventare addirittura un gioco: proviamo a parlare di “razza alta un metro e trenta”, di “razza con i piedi numero 35”, di “razza con i capelli castano chiaro”. Ci accorgeremmo subito di quanto parlare di “razze” sia senza senso.