Confronfonto virtuale su fb fra “6000 sardine” e Di Maio

FACT CHECKING

•Di Maio – “Il taglio dei parlamentari è alle porte ed è già iniziata la corsa per denigrare questa riforma. Vi stanno dicendo che è una cosa sbagliata e che stiamo tagliando la democrazia.”

•6000 sardine – Non si tratta di denigrare la riforma, ma di togliere la carta regalo e guardare bene che cosa contiene il pacchetto. Lo avete festeggiato con palloncini, striscioni e spumante. Avete stappato come fosse l’inaugurazione di un centro commerciale, ma noi per natura diffidiamo dagli slogan e ci piace approfondire prima di scegliere

•Di Maio – “Del resto dicevano lo stesso quando abbiamo tagliato i vitalizi. E ancora oggi qualcuno li considera un diritto dei parlamentari.”

•6000 sardine – Ecco alle volte è questo modo di raccontare la realtà per semplificazioni – che diventano mistificazioni – che un po’ infastidisce: non avete tagliato alcun vitalizio, il taglio è avvenuto nel 2011 con il governo Monti, quando il parlamento fu portato a dare un esempio a fronte delle sofferenze degli italiani per l’introduzione della legge Fornero. Il m5s invero ha proposto un ricalcolo dei vitalizi per chi ancora ne godeva e il Senato ha rigettato la proposta perché andava contro diritti acquisiti, la retroattività è incostituzionale

•Di Maio – “Vi diranno il peggio del peggio su questa riforma e sapete perché? Perché porta il nome del M5S.”

•6000 sardine – Anche altre riforme costituzionali sono state bocciate da referendum confermativi, la posta in gioco è la rappresentanza del popolo italiano, la sovranità popolare appunto, che si manifesta attraverso la centralità del Parlamento che è il cuore della nostra democrazia. Perché anziché tagliare le “poltrone” in cui sono seduti i nostri rappresentanti, delegittimare e umiliare il nostro Parlamento considerandolo al pari di una scatoletta di tonno, non troviamo invece insieme i modi per selezionare una classe dirigente all’altezza delle sfide di modernizzazione che il paese deve affrontare? Studiamo regolamenti più agili, chiediamo ai partiti trasparenza e agibilità di selezione, non tagliamo con l’accetta i posti in Parlamento: la diversità è una ricchezza. Torniamo a dargli centralità: un Parlamento omologato e che ratifica scelte discusse altrove è costoso e inutile.

•Di Maio – “Provate a chiedere a queste persone di motivare la loro contrarietà, vedrete che non sapranno rispondervi.”

•6000 sardine – La lista dei motivi per votare NO è lunga e ben supportata da tesi autorevoli.

  • Deterritorializzazione della rappresentanza;
  • Personalizzazione della vita politica;
  • Meno efficienza;
  • Meno pluralismo;
  • Irrisorio risparmio;
  • Più casta: una Classe dirigente elitaria e un conseguente futuro Parlamento di tecnici – lobbisti sempre più lontano dai bisogni delle persone. Sono solo alcuni dei motivi. La realtà è che è impossibile trovarne uno solo di motivo per votare SÌ. E vi garantiamo che ci siamo sforzati di cercarlo.

•Di Maio – I”n Europa solo l’Italia ha 945 poltrone tra deputati e senatori. In Germania sono circa 700, in Gran Bretagna circa 650 e in Francia meno di 600 dati reali”

•6000 sardine – Non c’è nulla di più fazioso dei dati sparati e confutati a correnti alterne: sono messe a confronto democrazie con sistemi completamente diversi, non vengono specificati i rapporti tra rappresentati e rappresentanti, nel caso della Gran Bretagna non si è tenuto conto della camera dei Lord, che conta altri 772 rappresentanti. Non abbiamo intenzione di dare il nostro contributo a questa narrazione. Ma diciamocelo: il vero problema qual è? La qualità o la quantità dei rappresentanti?

•Di Maio . “Non è la quantità delle cose a misurare il grado di democrazia di un Paese, ma la qualità, la qualità delle leggi che vengono varate.”

•6000 sardine – Vogliamo forse affermare che non siamo in grado di trovare in 62milioni di abitanti 945 persone con competenza ed onestà che si occupino della cosa pubblica? Certo che è un problema di qualità, ma se la politica continuate a farla in tv, su facebook piuttosto che nelle aule del parlamento e a suon di slogan e false promesse, finiremo per avere rappresentanti fotogenici più che preparati. E un elettorato sempre più distante dalla politica e dalle istituzioni.

•Di Maio – “Tagliare 345 parlamentari è una cosa di buon senso, farà risparmiare soldi agli italiani e migliorerà l’efficienza di tutto il sistema.”

•6000 sardine – Tagliare i rappresentanti non può essere buon senso senza una riforma completa. Siamo convinti anche noi che un parlamento efficiente debba essere una priorità per il nostro Paese, ma non è – e non sarà – questa la riforma a garantirlo.

•Di Maio – “Tra l’altro, sapete quanto costano alle casse dello Stato questi 345 stipendi in più? Circa 300mila euro al giorno, praticamente quanto guadagna un comune mortale in più di 10 anni di lavoro.”

•6000 sardine – Diciamolo bene agli italiani: 1,35€ a cittadino. Un caffè, allora esageriamo: ne lasciamo uno in sospeso per un giovane precario o un disoccupato che domani potrebbe essere il nostro rappresentante. E che con questa riforma, invece, state provando a strappargli via il diritto a prendersi cura del suo Paese.