Carlo Giuliani, ragazzo. Genova, G8 2001, una ferita ancora aperta

Uno straordinario movimento che ha saputo intuire, percepire negli anni a venire, dare corpo subito, in quel tempo, all’ignoto.

Quell’ignoto che, nei tempi, ha mutilato le speranze dell’altro mondo possibile.

Dalla crisi del 2008, al cappio del debito, alla paura, all’ansia, alla precarietà, al razzismo.

Questo, ora, è senso comune.

Calci e bastonate, era solo l’inizio.

Era solo la fine.

E’ il cammino incessante dei ribelli.