Bosco di via Falck: l’ineffabile Sala è in procinto di compiere l’ennesimo scempio ambientale

Un’operazione di speculazione edilizia nell’area del bosco di via Falck porterà all’abbattimento di 219 alberi con decine di anni di vita, alcuni dei quali secolari.

L’ineffabile Beppe Sala e lo scempio ambientale nel bosco di via Falck

Il comitato popolare per la difesa del bosco di via Falck, un’area verde nella periferia nord ovest della metropoli, sta lottando contro un’operazione di speculazione edilizia che porterà all’abbattimento di 219 alberi con decine di anni di vita, alcuni dei quali secolari.

Il parco si è sviluppato intorno alla Casa del Giovane, luogo di accoglienza per i più bisognosi e argine contro il degrado sociale. L’area in questione infatti è di proprietà della Curia milanese, che sembra non andare troppo per il sottile, quando sono in ballo decine di milioni. Mentre la giunta cambia destinazione d’uso, dal vecchio al nuovo piano regolatore.

Così come un novello Davide contro Golia, la scorsa settimana si è svolta una manifestazione, per sensibilizzare tutti a questo ennesimo paradosso del sindaco “più greenwashing che c’è”.

Perché Sala ha numerosi precedenti: non solo ha partecipato alle vetrine dei ragazzi  di Friday for Future, per poi farli evacuare brutalmente dai parchi di Milano che difendevano, ma si è pure iscritto ai Verdi. Lasciando il dubbio se sia più ridicolo il sindaco o il partito che lo ha accolto.

Il primo cittadino e la sua giunta Pd-Verdi, stanno portando avanti il progetto dell’abbattimento dello storico stadio di San Siro, Giuseppe Meazza, la “Scala del calcio”, dopo aver perso- secondo la Corte dei Conti- 10 milioni di euro di oneri e  osteggiando il referendum popolare in merito.

Il rapporto Ispra dello scorso luglio, dice che a Milano sono “spariti” 19 ettari di suolo pubblico per edificazione e la città è al terz’ultimo posto tra i capoluoghi per l’incidenza di aree verdi. Secondo Paolo Pileri, docente di pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, la metropoli è attraente- per gli immobiliaristi- non solo per il buon livello delle infrastrutture ma soprattutto per l’inspiegabile tasso medio degli oneri di urbanizzazione (4%), praticamente gli stessi di Cesenatico.

Rimane da capire se  reggeranno allo svuotamento della città, scesa sotto la soglia degli 1,5 milioni di abitanti.

Ora la ciliegina sulla torta del disastro ambientale, perpetrato dal sindaco “green”, sottrarrà oltre 31mila metri quadrati al bosco, praticamente  il 50% della superficie dell’area.

Tutto ciò per lasciare alla comunità la miseria di 55 alloggi, in housing sociale residenziale in affitto, e 110 per lo studentato su 620 appartamenti: cioè poco meno del venti per cento.

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