Addio a Gianni Minà, il giornalista che credeva nell’America Latina: “vivrà sempre nei nostri cuori e nella mente dei poveri”

Gianni Minà – giornalista noto nel mondo per le sue interviste esclusive a Fidel Castro, Cassius Klay, Maradona, ma anche convinto difensore e divulgatore degli ideali di liberazione che illuminano l’America Latina – si è spento a 84 anni. Le sue condizioni si sono aggravate repentinamente, tanto che

“Ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità”. Questo l’annuncio apparso sul profilo Facebook del giornalista e conduttore.

“Apprendiamo adesso con grande dolore che il grandissimo nostro fratello, amico e compagno Gianni ci ha lasciato fisicamente, ma vivrà sempre nei nostri cuori e nella mente dei poveri, degli umili e di chi continuerà anche in suo nome a pensare e costruire una società di giusti, di uguali e di uomini liberi.
Quante lotte insieme, quante battaglie per le idee che continueremo con lui e per lui.

Cara Loredana, Ti vogliamo un mondo di bene”, hanno scritto su Twitter
Rita e Luciano Vasapollo che con Minà hanno condiviso tutte le battaglie in difesa degli ideali bolivariani e castristi.

Le sue condizioni si sono aggravate repentinamente. Ancora lo scorso ottobre Gianni Minà era stato impegnato nella polemica sui medici cubani accorsi in aiuto della sanità pubblica calabrese.

“La missione della Brigada ‘Henry Reeve’ è sempre stata – ha scritto Minà replicando alle accuse del Corriere della Sera – quella di fornire assistenza umanitaria-medico-sanitaria alle popolazioni vittime di calamità naturali ed epidemie in altri paesi e aiutarne la ripresa, senza distinzione di razza, religione, credo politico. La maggior parte dei suoi membri ha esperienza in missioni sanitarie internazionali e la partecipazione è completamente volontaria.
Perché lo fanno? Perché è questa l’essenza di Cuba, perché ancor prima che castrista, si è sempre riconosciuta negli ideali di José Martí, espressi nella famosa frase ‘La patria è l’intera umanità’ e questo concetto fondamentale si esprime anche nel preambolo della loro Costituzione”.

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